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L'Evasione Fiscale in Italia: Analisi di Trend, Numeri, Categorie e Impatti Socio-Economici

Pubblicato il 05/07/2025

evasione

L'Evasione Fiscale in Italia: Analisi di Trend, Numeri, Categorie e Impatti Socio-Economici

I. Introduzione: Definizione e Contesto del Fenomeno Evasivo in Italia

1.1. Definizione e Distinzioni Fondamentali

L'evasione fiscale in Italia si riferisce a tutti quei comportamenti attraverso i quali i cittadini violano le norme di legge al fine di non pagare o pagare meno tasse. Esempi comuni includono la mancata emissione di scontrini fiscali o l'occultamento intenzionale di redditi imponibili. È fondamentale distinguere l'evasione da concetti correlati ma distinti, quali l'elusione fiscale e la frode fiscale. L'elusione si manifesta quando, pur nel rispetto formale della legge, si sfruttano le sue carenze per evitare il pagamento di tributi, senza violare direttamente la norma ma aggirandone lo spirito. La frode fiscale, invece, costituisce un illecito penale vero e proprio, caratterizzato da un comportamento fraudolento volto a ingannare la Pubblica Amministrazione, come l'emissione di fatture false per operazioni inesistenti.

La differenziazione tra evasione, elusione e frode non è meramente terminologica; essa riveste un'importanza cruciale per l'efficacia delle politiche di contrasto. L'evasione, spesso legata a transazioni in contanti o alla sotto-dichiarazione, richiede interventi diretti di controllo e monitoraggio, come l'incentivo ai pagamenti tracciabili. L'elusione, invece, che può coinvolgere schemi contabili sofisticati da parte di grandi aziende, necessita di un affinamento normativo per chiudere le lacune legislative. La frode, essendo un reato, impone risposte legali e investigative robuste. Riconoscere queste sfumature legali e operative consente di formulare strategie mirate e differenziate, evitando un approccio unico che risulterebbe inefficace contro un fenomeno così variegato.

1.2. L'Evasione Fiscale nel Contesto Italiano

L'evasione fiscale è un fenomeno diffuso e profondamente radicato nel panorama economico italiano. Le stime recenti indicano che l'ampiezza dell'economia sommersa in Italia è superiore alla media dei principali paesi industrializzati. L'Italia si distingue, purtroppo, come uno dei paesi europei con i più alti livelli di evasione fiscale, sia in termini assoluti che in percentuale del Prodotto Interno Lordo (PIL). Questa realtà sottolinea la notevole entità della sfida che il paese deve affrontare per garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche e l'equità del sistema tributario.

II. Trend e Numeri dell'Evasione Fiscale in Italia

Questa sezione offre una panoramica dettagliata e basata sui dati dell'evoluzione e dello stato attuale dell'evasione fiscale e dell'economia non osservata in Italia, attingendo ai rapporti ufficiali del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e dell'ISTAT.

2.1. Evoluzione Complessiva del "Tax Gap"

L'Italia ha mostrato un trend incoraggiante di costante diminuzione dell'evasione fiscale a partire dal 2021. La "propensione all'evasione," ovvero il rapporto tra l'imposta evasa e l'imposta potenziale, ha registrato una riduzione significativa, attestandosi al 15,2% nel 2021. Questo valore rappresenta una diminuzione di 1,9 punti percentuali rispetto al 2020 e un calo sostanziale di 6,2 punti percentuali dal 2016. Per il triennio 2018-2020, il "gap complessivo," che include mancate entrate tributarie e contributive, si è attestato in media a circa 96,3 miliardi di euro, di cui 84,4 miliardi derivanti da mancate entrate tributarie e 11,9 miliardi da mancate entrate contributive. Nel 2020, il valore dell'evasione fiscale ha raggiunto 86,9 miliardi di euro, corrispondenti al 5,3% del PIL. Questa cifra ha segnato un calo di quasi 13 miliardi di euro rispetto all'anno precedente, in parte attribuibile al rallentamento economico causato dalla pandemia di COVID-19.

I dati più recenti e completi per il 2021 indicano un gap complessivo (tributario e contributivo) di 82,4 miliardi di euro, con un'ulteriore riduzione di 3,2 miliardi rispetto al 2020. Di questa cifra, circa 72 miliardi sono mancate entrate tributarie e 10,4 miliardi mancate entrate contributive. Nel quinquennio 2017-2021, il gap medio totale si è attestato intorno ai 96 miliardi di euro, con una riduzione complessiva di 26 miliardi di euro, quasi interamente dovuta alla diminuzione del tax gap tributario (24,6 miliardi di euro). La notevole riduzione del tax gap, in particolare nel biennio 2020-2021, suggerisce che, sebbene le restrizioni economiche legate alla pandemia abbiano contribuito a una contrazione dell'attività economica potenziale e quindi del gettito evadibile, gli sforzi anti-evasione sostenuti hanno avuto un impatto significativo. Il fatto che la diminuzione sia proseguita anche dopo il 2020 indica che i miglioramenti strutturali nei meccanismi di compliance e controllo fiscale stanno producendo effetti duraturi, superando il mero impatto congiunturale della crisi. Questo implica una crescente efficacia della capacità dello Stato di monitorare e recuperare le imposte evase, anche grazie all'intensificazione dell'uso di tecnologie avanzate e alla fatturazione elettronica.

2.2. L'Economia Non Osservata (ENO)

Il rapporto approfondisce il concetto di "economia non osservata" (ENO), che comprende l'economia sommersa e le attività illegali. Nel 2022, il valore aggiunto generato dall'ENO ha raggiunto i 201,6 miliardi di euro, registrando un aumento del 9,6% rispetto ai 184,0 miliardi di euro del 2021. Nonostante questa crescita in termini assoluti, l'incidenza dell'ENO sul PIL è rimasta sostanzialmente stabile. L'incremento dell'ENO è stato trainato principalmente dalla "sotto-dichiarazione" dei redditi, che ha visto un aumento di 10,4 miliardi di euro (+11,5% rispetto al 2021), e dall'impiego di "lavoro irregolare," con un contributo aggiuntivo di 3,7 miliardi di euro (+5,6%). Le attività illegali, pur essendo una componente dell'ENO, hanno mostrato un aumento più contenuto di 1,2 miliardi di euro (+6,7%), attestandosi a quasi 20 miliardi di euro nel 2022. Il numero di lavoratori irregolari si è mantenuto stabile intorno ai 2,99 milioni nel 2021. Nel medio-lungo periodo, l'incidenza dell'economia sommersa sul PIL ha mostrato una progressiva contrazione, riducendosi di 2,5 punti percentuali dal picco del 11,5% del PIL nel 2014 al 9,5% nel 2021.

Il fatto che l'economia non osservata (ENO) sia aumentata in termini assoluti nel 2022, mentre il tax gap (evasione fiscale e contributiva) è diminuito nel 2021, suggerisce una relazione complessa. Questa divergenza può indicare che gli sforzi di controllo fiscale stanno diventando più efficaci nell'identificare e recuperare le imposte dalle componenti tassabili dell'ENO, come la sotto-dichiarazione, anche se l'attività economica informale complessiva continua a espandersi. Ciò suggerisce uno spostamento strategico verso controlli fiscali più mirati ed efficienti, in grado di intercettare una maggiore quota del sommerso che genera gettito fiscale.

2.3. Obiettivi PNRR e Risultati Recenti nel Recupero

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha fissato obiettivi ambiziosi per la riduzione della "propensione all'evasione" (escludendo IMU e accise). L'obiettivo era una riduzione del 5% entro il 2023 e del 15% entro il 2024 rispetto al valore di riferimento del 2019 (18,5%). Questo si traduce in target del 17,6% per il 2023 e del 15,7% per il 2024. È notevole che i dati per il 2021 mostrano già una "propensione al gap" per queste imposte pari al 14,9%. Questo significa che gli obiettivi del PNRR sono stati raggiunti con largo anticipo. Questo successo precoce solleva interrogativi sul livello di ambizione iniziale dei target o sull'efficacia inattesa delle misure già implementate, come la fatturazione elettronica. Tale risultato anticipato implica che i cambiamenti strutturali sottostanti, come l'aumento della tracciabilità, stanno avendo un effetto significativo, forse sottostimato.

In termini di recupero dell'evasione, il 2024 ha segnato un anno record, con 26,3 miliardi di euro incassati dalle attività di recupero fiscale (+6,5% rispetto al 2023). Includendo le entrate non erariali, il totale recuperato ha raggiunto i 33,4 miliardi di euro. Anche i versamenti spontanei da parte dei contribuenti sono aumentati significativamente, raggiungendo i 587 miliardi di euro nel 2024 (+43 miliardi rispetto al 2023).

Tabella 1: Evoluzione del Tax Gap e dell'Economia Non Osservata in Italia (2016-2022)

Anno Tax Gap Totale (Mld €) Propensione all'Evasione (%) Economia Non Osservata (Mld €) Incidenza ENO sul PIL (%) Note/Fonti
2016 ~108.0 (stimato) 21.4 (totale) N/A 10.5
2017 ~103.3 (medio 2017-19) 20.9 N/A 10.5
2018 ~96.3 (medio 2018-20) 19.8 N/A 10.5
2019 ~96.3 (medio 2018-20) 18.5 (riferimento PNRR) N/A 10.5
2020 86.9 17.1 N/A 10.5
2021 82.4 15.2 (totale), 14.9 (PNRR) 184.0 10.1
2022 N/A N/A 201.6 9.8

Nota: I dati per il Tax Gap e la Propensione all'Evasione si riferiscono al gap complessivo tributario e contributivo, salvo dove specificato diversamente (es. PNRR esclude IMU e accise). L'incidenza dell'ENO sul PIL si riferisce al valore aggiunto dell'economia non osservata.

III. Categorie e Settori Maggiormente Coinvolti nell'Evasione

Questa sezione analizza il fenomeno dell'evasione, identificando le tipologie di imposte, le categorie professionali e i settori economici in cui è più diffusa.

3.1. Evasione per Tipologia di Imposta

L'analisi dell'evasione fiscale in Italia rivela una distribuzione eterogenea tra le diverse tipologie di imposte:

Tabella 2: Tax Gap e Propensione all'Evasione per Principali Imposte e Categorie (2019-2021)

Imposta/Categoria Valore Evaso (Mld €) Propensione al Gap (%) Anno Dati Fonte
IRPEF Lavoro Autonomo 29.5 66.8 2021
IRPEF Lavoro Dipendente Irregolare 3.9 N/A 2021
IVA 17.8 20.3 (2019) 2021
IRES 7.9 18.2 (2019) 2021
Locazioni Immobiliari 0.222 N/A 2021
Contributi Previdenziali 11.6 - 12.7 N/A 2017-2021
IMU-TASI 5.2 25.1 (2019) 2020
IRAP 4.6 6.7 (2019) 2020
Canone Rai 0.239 N/A 2019

3.2. Categorie Professionali e Settori Economici

L'evasione fiscale in Italia non è un fenomeno uniforme, ma si concentra in specifiche categorie professionali e settori economici:

La variabilità delle dinamiche di evasione tra i diversi settori (ad esempio, la significativa riduzione nelle locazioni, il calo del sommerso nelle costruzioni, ma un aumento per i professionisti) indica che un approccio unico al contrasto dell'evasione è inefficiente. Interventi politici specifici, come l'introduzione della cedolare secca per gli affitti o i controlli mirati nel settore edile, si sono dimostrati molto efficaci in determinate aree, mentre altri settori, come i servizi professionali, rimangono problematici. Ciò evidenzia la necessità di strategie granulari e settoriali, basate su un'analisi dettagliata dei meccanismi di evasione specifici di ciascun settore.

Tabella 3: Tasso di Irregolarità del Lavoro per Settore di Attività Economica (2022)

Settore di Attività Economica Tasso di Irregolarità (%) Fonte
Agricoltura 17.4
Costruzioni 12.4
"Commercio, Trasporti, Alloggio e Ristorazione" 14.5
Totale (media) N/A

3.3. Differenze Regionali

Il fenomeno dell'evasione fiscale in Italia presenta significative disparità a livello regionale. Il Mezzogiorno, in particolare, mostra una "propensione all'evasione" considerevolmente più alta (18,8% del valore aggiunto regionale) rispetto al Nord-Ovest (10,3%), al Nord-Est (10,9%) e al Centro (13,8%). Alcune città, come Crotone, Agrigento e Cosenza, registrano tassi di evasione superiori al 40% dei contribuenti. Le persistenti e significative differenze regionali nei tassi di evasione non sono solo un dato statistico, ma un forte indicatore di problemi economici e sociali strutturali sottostanti. Una maggiore evasione nel Sud, ad esempio, può essere collegata a tassi di disoccupazione più elevati , a una struttura produttiva più frammentata o a norme sociali diverse riguardo alla conformità fiscale. Ciò implica che una strategia anti-evasione puramente nazionale potrebbe non considerare adeguatamente le sfide specifiche di ciascuna regione, rendendo necessarie modifiche politiche localizzate e iniziative di sviluppo che affrontino le cause profonde delle economie informali in quelle aree.

IV. Cause Sottostanti dell'Evasione Fiscale

Questa sezione approfondisce le molteplici ragioni che alimentano l'evasione fiscale in Italia, includendo fattori economici, strutturali, socio-culturali e amministrativi.

4.1. Fattori Economici e Strutturali

La giustificazione dell'evasione come una "necessità" per la sopravvivenza economica indica problemi sottostanti che vanno oltre il mero opportunismo. Questa narrazione suggerisce che per alcune imprese o individui, l'attuale carico fiscale, unito a costi operativi elevati o bassa produttività, rende la piena conformità finanziariamente insostenibile. Questo implica che le strategie anti-evasione devono considerare anche riforme economiche strutturali, come la riduzione del cuneo fiscale o l'eliminazione delle rigidità del mercato del lavoro, per rendere la conformità legale un'opzione più sostenibile e ridurre la percezione di dover evadere per sopravvivere.

4.2. Fattori Socio-Culturali

La ricerca suggerisce un potente circolo vizioso: la percepita inefficienza e la cattiva gestione dei fondi pubblici erodono la fiducia dei cittadini nello Stato, portando a una minore lealtà fiscale e a una maggiore evasione. A sua volta, ciò riduce i fondi disponibili per i servizi pubblici , diminuendo ulteriormente la qualità di tali servizi e rafforzando la sfiducia pubblica, perpetuando così il ciclo. Questo problema sistemico richiede un approccio olistico che ricostruisca la fiducia attraverso una spesa pubblica trasparente ed efficiente, affiancata da misure di contrasto.

4.3. Inefficienza Amministrativa e Percezione del Rischio

L'uso ricorrente dei "condoni" è un problema significativo. Sebbene apparentemente mirati al recupero delle entrate, essi erodono gravemente la fiducia dei contribuenti onesti, legittimano comportamenti opportunistici e creano l'aspettativa di future sanatorie. Questo non solo penalizza chi si conforma, ma mina anche l'efficacia a lungo termine di qualsiasi strategia anti-evasione, segnalando che lo Stato manca della volontà o della capacità di applicare una politica coerente.

V. Problematiche e Impatti Socio-Economici dell'Evasione

Questa sezione illustra le gravi conseguenze dell'evasione fiscale su diverse dimensioni della società e dell'economia italiana.

5.1. Sostenibilità delle Finanze Pubbliche

I dati indicano chiaramente che l'onere dell'evasione ricade sui contribuenti onesti, traducendosi in un'aliquota fiscale effettiva significativamente più alta per loro (47,4% contro il 42,6% ufficiale nel 2024 ). Questo non è solo un dato statistico; genera un potente disincentivo sociale ed economico, alimentando il risentimento e potenzialmente spingendo più individui e imprese nell'economia informale, aggravando così il problema. Questo "effetto moltiplicatore" sui contribuenti onesti mina il contratto sociale e rende più difficili gli sforzi futuri per promuovere la conformità.

5.2. Equità Sociale e Concorrenza

5.3. Qualità dei Servizi Pubblici

Gli esempi specifici forniti, come la necessità della Regione Emilia Romagna di integrare i finanziamenti sanitari nazionali , e la menzione esplicita che l'evasione "sottrae risorse investibili in beni e servizi come sanità, istruzione e infrastrutture" , spostano la discussione da cifre finanziarie astratte a impatti concreti e quotidiani sulla qualità della vita dei cittadini. Questo collegamento diretto rende il problema dell'evasione più urgente e tangibile, evidenziando che non è solo una questione fiscale, ma una questione sociale che incide direttamente sul benessere collettivo.

Tabella 4: Impatto dell'Evasione Fiscale sui Servizi Pubblici in Italia (Esempi Specifici)

Settore Servizio Pubblico Impatto/Carenze Dati/Esempi Fonte
Generale Riduzione gettito per servizi essenziali Evasione sottrae ~80-100 Mld €/anno; 932.3 Mld € in 10 anni
Sanità "Sottofinanziamento, necessità di fondi extra" Emilia Romagna ha dovuto stanziare 1 Mld € in 3 anni; necessari 50 Mld €/anno per allineamento UE
Istruzione "Carenze di risorse, impatto su aree periferiche" "Sottrae risorse investibili in istruzione, colpendo alunni e docenti in aree svantaggiate"
Infrastrutture "Mancanza di investimenti, impatto su trasporti e strade" Evasione causa mancanza di fondi per servizi pubblici e infrastrutture
Finanze Pubbliche "Aumento debito/deficit, pressione su onesti" Deficit/PIL previsto al 4.3% (2024); pressione fiscale effettiva 47.4% vs 42.6% ufficiale

Tabella 5: Confronto Internazionale dell'Evasione Fiscale (Italia vs. Paesi Europei)

Paese Evasione Fiscale (Mld €) Evasione Fiscale (% PIL) Evasione Fiscale Proporzione al Bilancio dell'Assistenza Sanitaria (%) Fonte
Italia 190.9 23.28 172.3
Germania 125.1 10.10 44.0
Francia 117.9 11.09 61.0
Regno Unito 87.5 9.63 43.1
Spagna 60.0 14.71 85.4
Polonia 34.6 21.66 181.0
Belgio 30.4 14.99 93.5
Paesi Bassi 22.2 8.29 38.5
Grecia 19.9 26.11 235.7
Danimarca 17.5 12.84 74.2
Svezia 16.9 8.07 40.9
Romania 16.2 29.51 262.0
Austria 12.9 8.25 48.7
Portogallo 11.0 16.09 103.1
Finlandia 10.7 10.92 69.8
Ungheria 9.1 18.78 171.7
Rep. Ceca 8.8 14.15 87.6
Irlanda 6.9 10.57 49.7
Slovacchia 5.4 18.52 125.0
Bulgaria 3.8 24.20 197.6
Croazia 3.5 18.43 139.9
Lituania 3.1 24.36 187.4
Slovenia 2.6 16.28 109.8
Lettonia 1.7 20.03 214.6
Cipro 1.6 21.61 302.9
Lussemburgo 1.6 7.98 60.7
Estonia 1.4 16.99 135.4
Malta 0.9 25.42 -

5.4. Crescita Economica e Investimenti

VI. Strategie di Contrasto e Prospettive Future

Questa sezione delinea le strategie attuali e future per combattere l'evasione fiscale, valutandone l'efficacia e discutendo le sfide e le opportunità future.

6.1. Misure Governative e Iniziative di Contrasto

L'approccio del governo al contrasto dell'evasione è configurato come una strategia olistica che combina prevenzione, individuazione e repressione dei comportamenti illeciti, mirando anche a un cambiamento culturale nel paese.

La contemporanea promozione dei pagamenti elettronici attraverso il PNRR e la decisione del governo di aumentare il limite per le transazioni in contanti a 5.000 euro rappresenta una significativa contraddizione politica. Questo invia segnali contrastanti ai contribuenti, potenzialmente minando l'efficacia degli sforzi per aumentare la tracciabilità e incoraggiare i pagamenti digitali, specialmente in settori dove le transazioni in contanti sono prevalenti e l'evasione è elevata. Tale incoerenza può erodere la fiducia pubblica e la conformità, suggerendo una mancanza di strategia coerente a lungo termine.

6.2. Il Ruolo del PNRR e i Risultati del Recupero

Il PNRR ha stabilito obiettivi specifici per la riduzione della "propensione all'evasione" (escludendo IMU e accise), puntando a una diminuzione al 17,6% entro il 2023 e al 15,7% entro il 2024, partendo da un valore di riferimento del 18,5% nel 2019. I dati del 2021 (14,9%) indicano che questi obiettivi sono stati raggiunti in anticipo. Questo risultato precoce solleva interrogativi sul livello di ambizione iniziale dei target o sull'efficacia imprevista delle misure precedentemente implementate.

Per quanto riguarda i risultati del recupero:

Sebbene le cifre record di recupero per il 2024 siano positive , è essenziale analizzare se queste derivino principalmente da un miglioramento dell'attività di enforcement (che può essere costosa ) o da una riduzione genuina e sostenibile della propensione a evadere. Il raggiungimento anticipato degli obiettivi del PNRR suggerisce alcuni miglioramenti strutturali. È importante distinguere tra recuperi una tantum e cambiamenti comportamentali a lungo termine, guidati da un sistema fiscale più credibile e semplificato.

Tabella 6: Risultati del Recupero dell'Evasione Fiscale in Italia (2022-2024)

Anno Recupero Totale (Mld €) Recupero da Attività Ordinarie (Mld €) Recupero da Misure Straordinarie (Mld €) Gettito Spontaneo (Mld €) Fonte
2022 N/A N/A N/A N/A
2023 24.7 N/A N/A 544 (stimato)
2024 33.4 22.8 3.5 587

Nota: I dati per il recupero da attività ordinarie e straordinarie si riferiscono specificamente all'Agenzia delle Entrate e Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il gettito spontaneo si riferisce ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate.

6.3. Sfide e Aree di Miglioramento

Nonostante i progressi, diverse sfide persistono e richiedono attenzione per un contrasto efficace e duraturo all'evasione:

VII. Conclusioni

7.1. Sintesi dei Risultati Principali

L'analisi del fenomeno dell'evasione fiscale in Italia rivela un quadro complesso, caratterizzato da progressi significativi ma anche da sfide persistenti. Sebbene l'Italia abbia compiuto passi notevoli nella riduzione del tax gap e della propensione all'evasione negli ultimi anni, in particolare dal 2021, il fenomeno rimane sostanziale e profondamente radicato nel tessuto economico e sociale del paese. L'economia non osservata continua a rappresentare una quota rilevante del PIL, trainata principalmente dalla sotto-dichiarazione e dal lavoro irregolare. Le categorie professionali e i settori economici più colpiti dall'evasione sono i lavoratori autonomi e le piccole imprese, con l'IRPEF e l'IVA che costituiscono le imposte più evase in termini assoluti. Tuttavia, settori come le locazioni immobiliari hanno mostrato un notevole miglioramento grazie a misure mirate. Le marcate disparità regionali, con il Mezzogiorno che presenta tassi di evasione significativamente più elevati, sottolineano la necessità di approcci differenziati.

Le cause dell'evasione sono molteplici e interconnesse, includendo fattori economici e strutturali (pressione fiscale, complessità normativa, frammentazione produttiva, criminalità organizzata), fattori socio-culturali (bassa lealtà fiscale, sfiducia nello Stato, norme sociali permissive) e inefficienze amministrative (bassa percezione del rischio, difficoltà di controllo, impatto negativo dei condoni fiscali). Questi elementi creano un circolo vizioso che alimenta la non conformità. Gli impatti socio-economici dell'evasione sono gravi e pervasivi. Essa compromette la sostenibilità delle finanze pubbliche, aumentando il debito e il deficit e spostando un carico fiscale sproporzionato sui contribuenti onesti. Inoltre, distorce la concorrenza, mina l'equità sociale ed erode la fiducia nelle istituzioni. Le carenze di finanziamento risultanti dall'evasione si traducono direttamente in una minore qualità dei servizi pubblici essenziali come sanità, istruzione e infrastrutture, influenzando negativamente la vita quotidiana dei cittadini e ostacolando la crescita economica e gli investimenti.

7.2. Considerazioni Finali e Prospettive Future

Il progresso sostenuto nel contrasto all'evasione richiede una strategia onnicomprensiva e coerente che vada oltre la mera attività di enforcement. È imperativo affrontare le cause sottostanti del fenomeno, promuovendo la fiducia nelle istituzioni attraverso una gestione trasparente ed efficiente della spesa pubblica. La semplificazione del sistema fiscale, la garanzia di equità e il miglioramento dell'efficienza dei servizi pubblici sono passi fondamentali per incentivare la conformità spontanea. È cruciale che la volontà politica si traduca in politiche fiscali coerenti, evitando segnali contrastanti che possano minare gli sforzi di compliance, come l'innalzamento dei limiti per i pagamenti in contanti. L'abbandono definitivo del ricorso ai condoni fiscali è essenziale per ricostruire il patto di fiducia tra Stato e cittadini e per rafforzare il principio di equità. Una vera riforma strutturale del sistema tributario, che lo renda più equo, semplice e legato alla capacità contributiva reale, è indispensabile per la sostenibilità a lungo termine. In sintesi, combattere efficacemente l'evasione fiscale non è solo un imperativo finanziario, ma un passaggio fondamentale per rafforzare la competitività economica dell'Italia, migliorare la coesione sociale e garantire un futuro più equo e prospero per tutti i suoi cittadini.

Bibliografia